TUMBO VISIONI: martedì 22 aprile ore 21.00 l’inedito THE KING OF COMEDY

    presso la sala conferenze del Centro Don Bosco,
    viale Marconi 5, a Rovigo
     

    Penultimo appuntamento per Tumbo Visioni, rassegna cinematografica organizzata con il Centro don Bosco ed il gruppo Cinegap (sul cui sito sono consultabili i risultati dei questionari raccolti al termine delle precedenti proiezioni). Ricordiamo che l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Rovigo. 

    The king of comedy (1999), dei registi Lee Lik Cheen e Stephen Chow (Honk Kong) è un film inedito in Italia. Semplice nella forma ma non nella sostanza, è un film spassoso e riflessivo al contempo, che prende in esame il mondo del cinema e illustra usi e modi dei suoi curiosi abitanti, fortemente coinvolti dal conflitto attore/persona.La voglia di far ridere si sposa ad una vena sociale che non può lasciare indifferenti, soprattutto quando sposta in primo piano i personaggi e i loro sentimenti.
    Wan Tin Sau (Stephen Chow) è una comparsa che coltiva il sogno di diventare un grande attore. Tenacemente prova a farsi assumere per i ruoli più disparati, per il solo gusto di recitare, ma gli inizi sono duri e la porta d’ingresso non è quella principale, e così tra comparsate dall’esito disastroso e un lavoro frustrante, al nostro non rimane che ridimensionare le sue aspirazioni per insegnare recitazione. Non sarà un successo, almeno fino all’incontro / scontro con una hostess impulsiva e dalla lingua lunga, Lau Piu Piu (Cecilia Cheung). Nelle tragicomiche vicende di questo divertentissimo film subentra Queen Cuckoo (Karen Mok), una star di cinema d’azione che si accorge delle qualità del protagonista. 
    Stephen Chow offre saggi della sua straordinaria capacità di improvvisare e di creare situazioni esilaranti con il solo uso delle espressioni facciali. Su un altro terreno, quello della pura parodia e della caricatura, non c’è rispetto per niente e nessuno, non c’è singolo momento in cui poter tirare il fiato, non c’è sequenza che non sia perfettamente riuscita. La comicità cela la matura consapevolezza con cui il protagonista offre tutto se stesso al pubblico: nel momento stesso in cui mette in piedi lo sketch l’attore sa bene che il suo sviluppo non si ferma all’ilarità della battuta in sé, ma implica una profonda riflessione. Come nei migliori esempi del genere lo spettatore non ha il tempo di comprendere – ma capirà alla fine – che la risata è più tragica che comica, che la storia sullo schermo non è una farsa senza riferimenti ma che la sua attualità è tremendamente tangibile. Il doppio livello permette agli autori di affrontare temi importanti, mascherandoli, e di smitizzare con lo stesso procedimento i presunti valori dell’immaginario collettivo.

     

    Prossimo appuntamento: 

    Martedì 29 aprile 2008 ore 21

    L’ARTE DEL SOGNO

    di Michel Gondry (2006)

    INGRESSO GRATUITO